Come correttamente previsto nell’articolo del 19 dicembre (al quale si rimanda per approfondimenti), nei giorni scorsi lo Stratwarming (rapido riscaldamento della stratosfera polare) ha raggiunto il suo apice (Fig. 2)
Il forte aumento termico ha prodotto un altrettanto intenso incremento di pressione in stratosfera. Tra il 27 e il 28 dicembre l’anomalia di altezza geopotenziale a 10hPa ha superato il valore di riferimento +3. Secondo lo schema individuato da Baldwin e Dunkerton (Fig. 1) il superamento di tale soglia comporta effetti significativi e duraturi sulle condizioni meteo-climatiche di gran parte dell’Emisfero Nord (come accadde appunto nel 2013 e lo scorso febbraio).
Nelle prossime ore l’aumento di pressione in stratosfera raggiungerà l’apice portando alla bilobazione (split) del Vortice Polare (Fig. 3 e 4).
PREVISIONE A LUNGO TERMINE:
A seguito del superamento della soglia di riferimento, nei prossimi giorni l’anomalia di altezza geopotenziale si propagherà dalla stratosfera alla troposfera (Fig. 5), dando il via ad una fase negativa di Arctic Oscillation (Fig. 6) che, pur con eventi anche di segno opposto, dovrebbe prevalere per i prossimi 40-60 giorni (probabilmente fino a fine Febbraio) secondo lo schema individuato da Baldwin-Dunkerton (Fig. 1).
Figura 1: schema di propagazione dell’anomalia di altezza geopotenziale, fonte dati Baldwin-Thompson 2009, composito di 29 eventi di vortice debole – rielaborazione ReggioEmiliaMeteo del 18/12/2018, confermata.
Se questa previsione risulterà corretta, per tutto il periodo indicato si perpetueranno condizioni favorevoli alla formazione di alte pressioni in area polare e di depressioni alle nostre latitudini. Ciò comporterà un ammontare di precipitazioni sopra la norma su buona parte d’Italia, Emilia compresa, e temperature sotto la media su Alpi, Appennino Settentrionale e Nord-Ovest. Si tratterebbe quindi di un contesto favorevole a frequenti eventi perturbati, non di rado associati a temperature sotto la media e quindi a possibili nuove nevicate sul nostro Appennino e occasionalmente anche sulla pianura.
Sottolineiamo infine che l’evento stratosferico appena descritto e le sue possibili conseguenze ben si accordano con le previsioni stagionali per l’inverno emesse lo scorso 24 novembre, in cui già si accennava ad un possibile “evento rilevante di Stratwarming” vista la “previsione di AO sensibilmente negativa”.
Figura 2 - Temperatura a circa 29 km di altezza (quota isobarica di 10 hpa) di martedì 1 gennaio. Il culmine del riscaldamento è stato raggiunto tra il 28 e 29 dicembre.
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Figura 3 - 1 gennaio, Vortice Polare a 10 hPa (circa 29 km di quota) fortemente indebolito e dislocato sotto la spinta di un poderoso Anticiclone, ma ancora integro.
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Figura 4 - 5 gennaio, la biolobazione del Vortice Polare, iniziata il 2 gennaio, raggiunge il culmine. Il vortice polare appare spezzato in due lobi (Lobo Canadese e Lobo Siberiano). |
Figura 5 - Previsione dell’anomalia di altezza geopotenziale in area polare (65-90°N), sezione verticale (0-30 km): dopo aver superato la soglia individuata da Baldwin e Dunkerton (+3) tra il 27 e 28 dicembre, l’anomalia ora si propaga verso la troposfera (strato più basso dell’atmosfera) dando il via ad una lunga fase di Arctic Oscillation prevalentemente negativa. Aggiornamneti quotidiani alle ore 7.50 e 18.50 circa: Stratosfera e Arctic Oscillation
Figura 6– Previsione dell’Arctic Oscillation, prossimi 15 giorni: indice in calo con valori negativi a partire dal 5 gennaio circa. Aggiornamneti quotidiani alle ore 7.50 e 18.50 circa: Stratosfera e Arctic Oscillation
LINK UTILI:
- Stratosfera e Arctic Oscillation, situazione e previsione (due aggiornamenti quotidiani, alle ore 7.50 e 18.50 circa)
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