Circolazione generale dell’atmosfera
Lo schema circolatorio prevalente, che ha caratterizzato il mese centrale della stagione estiva, ha visto il persistere di forti anomalie positive di geopotenziale in una fascia che dall’Islanda passa per la Scandinavia, fino ai Paesi baltici. Questa cintura anticiclonica trae origine da un costante scambio meridiano di masse d’aria differenti: 1) di natura polare marittima lungo l’Atlantico, verso l’Europa occidentale; 2) di matrice subtropicale, dall’Africa settentrionale verso il bacino del Mediterraneo, in direzione dei Balcani e dell’Europa orientale.
Il medio Atlantico e il settore più occidentale del vecchio continente sono stati sede di un’ampia circolazione ciclonica che ha determinato anomalie negative su quei Paesi. (Fig. 1). Queste dinamiche hanno avuto un impatto diretto sul campo termico in quota, che è risultato essere lo specchio del pattern barico osservato, ovvero temperatura in media o lievemente sotto la media sull’Europa centrale, sopra la media altrove, con forti anomalie positive a latitudini nordiche e sui Paesi al confine con la Russia (Fig. 2).
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Figura 1 - Anomalie di geopotenziale a 500 hPa: pressione notevolmente sopra la norma tra Islanda e Paesi baltici, con anomalie positive su Europa centro-occidentale. Il Mediterraneo è stato interessato da correnti sud-occidentali, prevalentemente a curvatura anticiclonica, che hanno dato origine a moderate anomalie positive |
Figura 2 - Anomalia termica a 850 hPa (1.400 m.s.l.m. ca.): temperatura sopra la media in una fascia che si estende dal nord Africa ai Paesi baltici, passando per il Mediterraneo e i Balcani. Lievi anomalie negative a nord delle Alpi, tra Francia e Paesi Bassi
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Evoluzione meteorologica su scala locale
La prima decade del mese ha visto tempo prevalentemente soleggiato e caldo nella sua parte centrale, mentre ad inizio e fine periodo si è assistito, soprattutto sui rilievi, ad instabilità pomeridiana che ha portato qualche breve e locale temporale il giorno 3, soprattutto sulla bassa pianura, e il giorno 8 in modo più diffuso; a seguire, condizioni umide e afose. Verso la metà del mese, una circolazione ciclonica in quota ha avuto quale effetto principale un calo delle temperature massime, favorito da cieli prevalentemente nuvolosi; scarse le precipitazioni, sotto forma di isolati rovesci o temporali in montagna e sul settore centro-orientale (il giorno 14). In seguito, l’attenuazione dell’instabilità ha favorito un aumento del campo termico in un’atmosfera piuttosto umida. Verso il finire della terza decade (il giorno 26), un nuovo veloce passaggio temporalesco ha temporaneamente interrotto la condizione di inerzia atmosferica, protrattasi poi fino a fine mese.
Analisi climatologica
Temperature
A Reggio Emilia, il mese di Luglio ha chiuso con una temperatura media giornaliera di 26,5 °C contro una media climatologica di riferimento di 25,8 °C, cioè con uno scostamento positivo di 0,7 °C (Fig. 3). La temperatura minima registrata è stata di 17,8 °C (il giorno 15) e quella massima di 36,5 °C (il giorno 7); al momento è il valore più elevato toccato in questo 2021, livello oramai del tutto normale nell’attuale contesto climatico estivo caratterizzato da una maggior frequenza di avvezioni di aria calda di matrice sub-tropicale continentale. A dimostrazione di ciò, 22 sono state le notti tropicali (contro una media di 12) e 26 le giornate con una temperatura massima giornaliera superiore ai 30° (contro una media di 24); è mancata comunque una persistenza di condizioni stabili in grado di enfatizzare gli effetti delle masse d’aria africane, come si evince dall’assenza di temperature minime superiori a 25°C e dalle due sole giornate in cui si è superata la soglia dei 35 °C (contro una media di 5). In montagna, la situazione riflette la componente prevalentemente continentale delle masse d’aria in quota che hanno interessato la nostra provincia, poiché Ligonchio ha chiuso il mese con una temperatura media giornaliera di 20,7 °C contro una media climatologica di riferimento di 19,5 °C, cioè con uno scostamento positivo superiore rispetto alle zone pianeggianti, ovvero 1,2 °C (contro i +0,7 °C di Reggio Emilia). La temperatura minima registrata è stata di 11,3 °C (il giorno 14) e quella massima di 30,0 °C (il giorno 20), unica giornata che ha toccato la fatidica soglia dei 30°C, che oramai viene superata in media ogni due anni.
Figura 3 - Anomalia termica mensile: il valore di 26,5 °C si discosta positivamente dalla media climatologica di riferimento (1991-2020) di +0,7 °C, ovvero di +0,5 deviazioni standard.
Precipitazioni
Il mese di Luglio è in assoluto il periodo dell’anno meno piovoso sull’intero territorio provinciale, pertanto non sorprende che sia piovuto poco, a carattere prevalentemente temporalesco e a macchia di leopardo al piano, ma in modo più uniforme in montagna. Ciò che si deve sottolineare è il fatto che, per il quinto mese consecutivo, il regime pluviometrico è caratterizzato da siccità meteorologica, che ha assunto, proprio nel cuore dell’estate, una caratteristica anche di natura idrologica (Fig. 4). Le precipitazioni si sono concentrate in diversi episodi a carattere di rovescio e/o temporale, dovuti a instabilità, e sono risultate sotto media sia in pianura sia in montagna. A Reggio Emilia sono precipitati 14,3 mm contro una media di 40 mm (-36 %) e a Ligonchio 33,4 mm contro una media di 52 mm (-64 %).
Figura 4 – Standardized Precipitation Index (SPI): l’indice calcolato a 3 mesi (barre tratteggiate) evidenzia come da cinque mesi consecutivi il regime pluviometrico è caratterizzato da siccità meteorologica che, da giugno 2021, è evoluta lentamente in siccità idrologica (area con sottofondo rosso), come confermato dallo stesso indice calcolato a 6 mesi (linea continua)
Eventi del passato
La stagione estiva e il mese di luglio in particolare non sono certamente periodi piovosi sulla provincia di Reggio Emilia, né sulle zone di pianura, né in Appennino. L’estate mediterranea è caratterizzata dalla presenza di anticicloni che si spingono sul bacino del Mare Nostrum dal vicino Atlantico (anticiclone delle Azzorre) o dal nord Africa (anticiclone africano) e il flusso perturbato scorre generalmente a nord dell’arco alpino.
Talvolta, però, le configurazioni bariche che si creano favoriscono uno scambio di masse d’aria in senso meridiano, oppure le fasce anticicloniche stazionano a latitudini un po’ più basse, così che le perturbazioni riescono comunque a scorrere più a sud ed entrare sul Mediterraneo centrale, sospinte da aria polare marittima in discesa dal nord Atlantico. Quando questa circolazione su larga scala assume carattere di persistenza, può capitare che anche in piena estate assistiamo a numerosi eventi piovosi, talvolta anche piuttosto intensi per effetto del contrasto tra masse d’aria di origine differente: aria fredda in quota che scorre su aria calda preesistente, la quale a sua volta favorisce instabilità convettiva fioriera di rovesci e temporali.
Questo è ciò che accadde nel luglio 2014 che, con i suoi 169 mm, risulta essere il più piovoso della serie storica a partire dal 1921. Si contano ben 11 giorni con precipitazioni di almeno 1 mm nelle ventiquattro ore e tre giornate che hanno totalizzato, ciascuna, oltre 20 mm. In particolare, ricordiamo il giorno 8 luglio (38,6 mm), il giorno 27 (29,4 mm) e il giorno 30 (67,2 mm). Il penultimo giorno del mese è molto interessante poiché si è venuta a formare una configurazione piuttosto rara nel contesto climatico attuale: un vortice ciclonico a tutte le quote ha generato una ciclogenesi al suolo in prossimità del Tirreno che ha prodotto precipitazioni copiose e diffuse come se fossimo in una tipica giornata autunnale (Fig. 5).
Fig. 5 - Ciclogenesi tirrenica: lo spostamento dell’anticiclone delle Azzorre dalla sua naturale sede verso nord ha generato un flusso di aria polare marittima in scorrimento verso sud fin verso il Mediterraneo centrale ove si è isolata una goccia fredda che ha prodotto un’intensa ciclogenesi al suolo fioriera di precipitazioni sulla nostra provincia.