Sono giorni davvero “turbolenti” dal punto di vista atmosferico; grandi piogge stanno ancora interessando la nostra provincia e l’Emilia in genere. Per fare un esempio, è proprio il caso di dire “lampante”, si sono registrati ben 220 mm di pioggia a Cerreto Laghi tra venerdì 17 e sabato 18 (oltre 560 mm da inizio anno) che, sommati ai 40,5 mmodierni, rendono il dato davvero significativo. Ne deriva un ingrossamento dei fiumi, con onde di piena (Enza e soprattutto Secchia) importanti; da segnalare la rottura di un argine del fiume Secchia, questa mattina, nella bassa modenese, come ben documentato dai media locali e Nazionali.
A partire da mercoledì 22, l’espansione di un promontorio anticiclonico sul Nord Atlantico convoglierà, in scorrimento lungo il suo bordo orientale, aria artica-marittima in direzione del bacino del Mediterraneo attivando successivamente, tra le giornate di giovedì 23 e venerdì 24, un minimo sull’alto Tirreno.
venerdì 24, ore 07.00: aria artica-marittima scorre lungo il bordo orientale dell’anticiclone delle Azzorre per poi alimentare un minimo barico sull’alto Tirreno (dati GFS - rielaborazione ReggioEmiliaMeteo).
Sul reggiano cieli coperti con probabili precipitazioni, nevose mediamente oltre i 500 metri, ma con quota neve in possibile calo a fine evento. Data la distanza temporale, vi consigliamo comunque di tenervi aggiornati seguendo i dettagli previsionali.
Dopo un temporaneo miglioramento, da lunedì 27 si prevede una nuova espansione di un’area anticiclonica sul Nord Atlantico e un possibile affondo artico sull’Italia.

mercoledì 29, ore 01.00: ad un vasto anticiclone sul Nord Atlantico si contrappone una saccatura estesa dal Mare del Nord al Mediterraneo (dati Ensambles ECMWF - rielaborazione ReggioEmiliaMeteo).
Come mostra la mappa precedente, fredde correnti artiche raggiungeranno l’Italia portando un nuovo calo termico e possibili precipitazioni, con neve anche a bassa quota.
Ma per Febbraio cosa ci aspetta?
Alcune importanti indicazioni iniziano ad arrivare dai modelli matematici e in particolare dalle proiezioni che riguardano la stratosfera polare.
Sopra il Polo Nord, alla quota di circa 30 km, ad oggi è infatti atteso un forte riscaldamento a partire dal 30 gennaio.

anomalia di temperatura a 10 hPa (30 km di altezza) sopra il Polo Nord: ad oggi è atteso un riscaldamento di circa 26°C in quattro giorni a partire dal 30 gennaio (per tutte le altre mappe consulta la sezione Stratosfera)
Se confermato, la naturale conseguenza dell’evento sarà l’indebolimento del Vortice Polare stratosferico.
Nei giorni seguenti tale disturbo potrà propagarsi alle quote inferiori sino a raggiungere la troposfera (la fascia atmosferica più bassa, con cui è in contatto la superficie terrestre), con primi effetti sulla nostra regione collocabili approssimativamente tra il 5 e il 12 febbraio.
Se l’indebolimento del vortice polare stratosferico sarà significativo, le conseguenze potrebbero protrarsi a lungo, portando così al prevalere della fase negativa dell' Arctic Oscillation per i successivi 45-60 giorni, pur essendo comunque possibili eventi anche di segno opposto.
Tale situazione favorirebbe la formazione di alte pressioni in area polare e, al contrario, di aree depressionarie sul Mediterraneo; aumenterebbe dunque la probabilità di eventi perturbati freddi anche sulla nostra provincia, con occasioni per nevicate a bassa quota.